2022-09-20T11:17:28+01:0019.11.2020|

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19.11.2020

Segnali dal futuro.

Visione, design, innovazione.

Il futuro si può solo immaginare.

Ma oggi possiamo iniziare a progettarlo.

Per pianificare una valida strategia di impresa occorre la capacità di proiettarsi in uno scenario futuro, preferibile e co-immaginato attraverso la percezione di segnali presenti, spesso deboli e appena visibili, altre volte inequivocabili ma così su larga scala temporale (megatrends) che ne sfuggono i confini.

Visioning e forecasting sono ambiti filosofici e scientifici, di ricerca e innovazione, che si esprimono attraverso il design, la simulazione e la valutazione dei rischi, sempre più sollecitati dalla fantascienza e dalle arti. Questi ultimi appartengono infatti ad una avanguardia culturale e sociale capace di sperimentare e anticipare nel presente qualcosa che ancora appartiene all’immaginario.

La nostra epoca è condizionata dalla rapidità con cui avvengono i mutamenti sociali, impattati da radicali sconvolgimenti finanziari, tecnologici e politici. Il progresso tecnologico oggi è in costante accelerazione e la società non è in grado di acquisire e processare i dati disponibili con la stessa velocità con cui vengono prodotti, per via di connessioni complesse, interdipendenti e perciò convergenti che influenzano ogni aspetto della vita.
Questo scenario aumenta in modo esponenziale il fattore di rischio. Non basta più analizzare il presente attraverso l’esperienza di ciò che ha regolato la vita sociale ed economica delle epoche precedenti. Siamo di fronte a fenomeni emergenti, che prima non esistevano e che portano a dare un nuovo senso agli accadimenti, basati sull’anticipazione invece che sulla conservazione e reiterazione dei processi conosciuti.

Per investire in un progetto imprenditoriale si deve operare in prospettiva e oggi più che mai il senso comune è stato scardinato da un manifesto degrado istituzionale e di ciò che garantiva un tempo autorevolezza alle decisioni sociali. Si sono evolute le aspirazioni e la capacità immaginativa, con l’ingresso prepotente della tecnica. Le società sul Fortune 500 index sono passate da una aspettativa di vita di 75 anni (a metà del secolo scorso) agli attuali 15 anni. Segnale che vanno ripensati i processi interni e produttivi delle organizzazioni in modo sempre più veloce, e che avverrà sempre più in chiave digitale e delocalizzata. Questo sta inesorabilmente trasformando anche il marketing che nel tempo sarà attivo solo in forma digitale.

I Futures Studies lavorano sull’identificazione dei megatrend tecnologici, ambientali, demografici, economici, geopolitici, ma sono anche alla ricerca delle discontinuità, come gli eventi rari ma ad alto impatto (black swans e wild cards). Lo scopo è costruire una cultura trasformativa atta al miglioramento della pianificazione, alla preparazione ai cambiamenti, alla comprensione del presente e all’orientamento degli investimenti. I modelli di processo nei futures studies si estendono su varie fasi, rivolte inizialmente allo sviluppo immaginativo, all’analisi esplorativa e di scansione dei segnali conosciuti, per poi arrivare ad una fase visionaria ed aspirazionale, alla ricerca finale di una road map narrativa su cui dirigere l’impresa.

La vera avanguardia culturale e sociale è quella che anticipa nel presente ciò che ancora appartiene all’immaginario.

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