Inchiostro e Bit
04.05.2023
Investire sui nuovi linguaggi.
Ridefinire l’identità.
Il linguaggio rappresenta un valore.
Comunicare crea identità.
Le nuove generazioni sono coinvolte in un processo accelerato di rielaborazione della relazione sociale e professionale attraverso una profonda revisione del linguaggio.
L’acquisizione di competenze non passa solo attraverso il capitale informativo dei dati e l’esperienza applicativa e strumentale, ma anche attraverso l’evoluzione del capitale semantico (come lo ha definito Luciano Floridi). Il capitale semantico (e aggiungiamo simbolico) è quello che distingue l’uomo dalle macchine.
“Il capitale semantico è ciò che usiamo per dare significato e senso in realtà che ci circondano. Il capitale semantico è specifico dell’uomo. Non è terreno dell’intelligenza artificiale. Semanticizzare il mondo vuol dire dunque dare significato e senso alle cose che ci circondano.”
L’esperienza si sta virtualizzando e il linguaggio quotidiano si amplia di tutte le contaminazioni tecniche e tecnologiche, che diventano necessarie per interfacciarsi con le macchine, e intanto le macchine vengono interrogate in linguaggio naturale, ottenendo da loro risposte che ambiscono alla realtà, piuttosto che alla simulazione. E il linguaggio stesso che si utilizza produttivamente con le macchine, diventa “allegoria di una evoluzione semantica”.
L’intelligenza artificiale sta alzando l’asticella dell’efficienza nella generazione di risultati realistici e e in questo contesto la competenza dell’individuo in qualità di creatore di contenuti passa attraverso una trasformazione linguistica e culturale.
L’identità artistica e creativa di un individuo, di un professionista e di un brand è sollecitata dalla facilità con cui si possono ottenere risultati strabilianti in modo immediato e flessibile. Per farlo stanno letteralmente modificando la metodologia, i tools applicativi, la tipologia dei media di comunicazione, le aspettative, e più in generale si stanno affacciando a una nuova mentalità. Questo cambiamento è portatore di nuovi paradigmi linguistici e semantici.
Sempre Luciano Floridi, professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione alla Oxford University, rivela:
“I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo diceva Wittgeinstein. I limiti della mia employability sono dunque i limiti del linguaggio che riesco a parlare. Se non parlo informazione sono escluso, non sono più in grado di comunicare con il mondo che mi circonda … L’immersione nel linguaggio dell’informazione va fatta da giovani, perché alcuni linguaggi non si possono imparare troppo tardi”.
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