2022-10-04T16:42:23+01:0018.09.2022|

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18.09.2022

Midjourney e dintorni

Creatività artificiale

Arte generativa generata da algoritmi matematici.

Le macchine possono essere creative?

Dall-E2, Midjourney e altri servizi similari, sono già stati ampiamente raccontati e descritti dal punto di vista tecnico-funzionale e della qualità “artistica”.

Linkedin, piuttosto che Instagram e Facebook, sono pieni di post e canali di artisti, designer, semplici utenti, che si sono cimentati a creare immagini partendo da prompt (suggerimenti) testuali. Questo articolo nasce dopo attente riflessioni professionali e personali. Ci siamo concentrati su una piattaforma in particolare, Midjourney, perché dal punto di vista della risoluzione degli ouput è quella che offre oggi maggiori possibilità di rielaborazione.

Abbiamo sperimentato diversi utilizzi, per determinare in quali processi creativi questa tecnologia fornisse un importante ausilio.

Sono stati identificati alcuni utilizzi strategici sia in fase esplorativa che in fase esecutiva. Vogliamo raccontarli attraverso alcune suggestioni visive. Tutte le immagini che seguono sono state originate da INK in Midjourney, senza alcun intervento di post-produzione.

1) Ambientazioni immaginarie

La possibilità di integrare in uno stesso spazio visivo dettagli riguardanti luci, atmosfere, sensazioni, luoghi di riferimento, stile, fattore di caos, etc, permette di simulare ambientazioni immaginarie ma con un alto grado di realismo. Le numerose combinazioni visive sono di grande ispirazione per individuare l’immagine più rappresentativa della nostra idea.

2) Estensioni concettuali

Come sarebbe una città popolata da soli artisti circensi? La possibilità di concretizzare situazioni che vanno oltre la nostra visione ordinaria, permette di estendere  i nostri limiti immaginari. Nuovi soggetti, impensabili, prendono forma e creano nuove tentazioni.

3) Evocazioni storiche

Gli algoritmi di machine learning hanno attinto a infiniti esempi di immagini storiche. Ne consegue un grande potere emulativo, capace di ricreare una plausibile scena del passato, in uno stile figurativo che appartiene all’epoca evocata.

4) Simulazioni

Lo scopo di queste esplorazioni visive non è la prototipazione, ma la simulazione di un oggetto in un contesto di difficile attuazione. Mescolare elementi che appartengono a luoghi e tempi diversi per vedere cosa accade. Come fondere il moderno all’antico e magari far conviviere il freddo con il caldo.

5) Valorizzare oltre l’ordinario

I desideri prendono forma, si può esagerare, si può aspirare a qualcosa di inarrivabile. Questo è un buon esercizio: testare il nostro personale senso di bellezza, di valore, di eccesso, attraverso l’osservazione di immagini che vanno oltre la normalità.

6) Trascendenza

Regni minerale, vegetale, animale, umano e divino. Sono mondi distinti che convivono, esistono separatamente fino a che non li li facciamo compenetrare, l’uno nell’altro, alla ricerca di una forma mitologica o di una nuova forza creatrice. Può un’immagine raccontare qualcosa che trascende la nostra comprensione?

Questi esperimenti ci hanno condotto in territori nuovi. Lo stupore iniziale è diventato poi consapevolezza che tali strumenti sono ineguagliabili fonti di ispirazione, ma anche risorse da maneggiare con molta attenzione. Il potere di generare qualunque immagine si desideri, apre molti interrogativi etici, sull’uso che se ne può fare.

Meno limiti ci sono, più occorre porseli.

Simulazione blueprint, con dettagli progettuali di disegni tecnici e dati infografici.

Creazione di immagini collezionabili, basate su variazione di uno stesso tema, coerenti in stile, cromie e soggetto.

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